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1.
€ 16,00
EAN-13: 9788826318882
Piero Salzarulo
Le parole del sonno
Edizione:Borla, 2013
Collana:Opere varie scienze umane

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Indicativamente procurabile in 5-6 giorni lavorativi
Info disponibilitàRifornimento in corso
Prezzo di acquisto€ 16,00
DescrizioneIl sonno è stato oggetto di grande interesse dall’antichità sino ai giorni nostri ed è stato rappresentato attraverso immagini e parole. Il modo di concepire il sonno ed il rapporto con i processi psicologici ( sogno e memoria) e patologici è stato influenzato dalle scoperte scientifiche e dai contesti socio-culturali; che il sonno sia oggi al centro dell’interesse e delle preoccupazioni di molti è dimostrato dal rilievo assunto nella comunicazione dei media e nelle conversazioni quotidiane. Questo saggio riferisce e commenta le terminologie e le espressioni verbali utilizzate per definire le caratteristiche del sonno da parte dei contributi provenienti dalla medicina, dalla psicologia, dalla filosofia, cosi’ come dalla letteratura e dalla tradizione popolare, attraverso la scelta di temi che hanno rappresentato attraverso i secoli l’importanza fondamentale del sonno. Il rapporto che intratteniamo con il dormire è un aspetto del quale si sono interessati non soltanto la psicologia e la medicina ma anche la letteratura ed i proverbi, nei risvolti sia positivi che negativi, espressi nell’insonnia, e più in generale nella patologia.  Il corpo e le trasformazioni del suo funzionamento durante il sonno sono stati  oggetto di descrizioni ed ipotesi da parte di filosofi e medici nell’antichità e da ricerche fisiologiche sofisticate in tempi più vicini a noi. E’ cruciale, sviluppato sia in prospettiva filosofica che medica, il rapporto del sonno con la morte. Il saggio include anche un breviario delle parole utilizzate in fisiologia, psicologia e medicina del sonno.

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2.
€ 30,00
EAN-13: 9788826318851
Antonio Imbasciati
Psicoanalisi senza teoria freudiana
Edizione:Borla, 2013
Collana:Opere varie scienze umane

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Prezzo di acquisto€ 30,00
DescrizioneLa psicoanalisi è molto cambiata dai tempi di Freud: gli psicoanalisti operano oggi in modo diverso da come lavorava il Maestro cento anni fa. Lo sviluppo è avvenuto nella clinica, mentre la teoria è stata trascurata, per lo meno in una sua chiara formulazione. Di conseguenza chi non opera nel campo, e quindi non è in grado di conoscere le teorie sottese alla pratica, è rimasto alla teoria freudiana, e in  particolare a come Freud la delineò nel 1915 nella sua "Metapsicologia". Questa teoria risultava in sintonia con le scienze dell'epoca, adeguata, chiara, sicché divenne caratterizzante l'intera psicoanalisi. Le istituzioni psicoanalitiche, che curano la formazione clinica dei loro associati, non si sono in egual modo  curate di esplicitare le nuove teorie, come invece vi riuscì Freud. Da qui è derivata una immagine popolare della psicoanalisi rimasta legata alle teorie freudiane: pulsioni, rimozione, libido, edipo, sessualità e via dicendo. Questa teorizzazione, non più in sintonia con lo stato attuale delle altre scienze, risulta oggi obsoleta e criticabile, generando una immagine negativa della psicoanalisi, che nuoce agli stessi psicoanalisti. Nel presente libro, l'Autore, sulla scorta delle relazioni presentate a un Congresso Internazionale intitolato appunto "Psicoanalisi senza teoria freudiana", elabora un commento che costituisce il filo conduttore dell'intero testo e che intende dimostrare che: 1. la psicoanalisi  clinica attuale non è più compatibile con l'originaria metapsicologia freudiana e d'altra parte manca una omologa ma diversa e adeguata formulazione teorica; 2. v'è un uso confuso del termine "teoria", anche tra gli stessi psicoanalisti qualificati; 3. mancano adeguati criteri epistemologici e si confondono le teorie con le scoperte; 4. manca un adeguato confronto con le neuroscienze; 5. occorre estrarre dalla clinica psicoanalitica attuale una adeguata e unitaria teoria sulle origini, lo sviluppo e il funzionamento della mente, cioè una nuova metapsicologia. Freud rimane il geniale inventore di un metodo che ha fondato una scienza, che nel suo sviluppo può oggi prescindere dalla teoria che egli poté formulare cento anni fa.

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3.
€ 35,00
EAN-13: 9788826318288
Giuseppe Martini
La psicosi e la rappresentazione
Edizione:Borla, 2011
Collana:Opere varie scienze umane

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Prezzo di acquisto€ 35,00
DescrizioneL’esistenza umana ha a che fare inevitabilmente con una dimensione di irrappresentabilità e incomprensibilità da cui si originano sia le angosce psicotiche, sia le angosce esistenziali, sia i processi di simbolizzazione. Questa dimensione è anche un possibile punto d’incontro tra il terapeuta e il paziente psicotico, nella consapevolezza che tuttavia, a partire di qui, le loro strade sono destinate a divergere drammaticamente. L’irrappresentabile fonte del simbolico e quello generatore di psicosi sono enormemente distanti: è possibile tuttavia «sfruttare» questa comune radice per consentire un loro sia pur limitato interscambio? Nasce di qui un’ipotesi della psicoterapia delle psicosi centrata sul limite, sul frammento, sulla presenza - sino al paradosso dell’incontrarsi senza comprendersi - e soprattutto sulla dialettica: tra rappresentabile e non rappresentabile, tra l’intersoggettivo e l’unipatico informe, tra inconscio rimosso e non rimosso. Se in questa psicoterapia il paradigma della narrazione ha un ruolo centrale è certamente per la sua stretta interconnessione con quello dell’inenarrabile e con la soggiacente dimensione sensoriale-emozionale. Il titolo La psicosi e la rappresentazione (anziché La psicosi e l'irrappresentabile, che pure gli sarebbe convenuto) vuole segnalare come l’impegno terapeutico con questi pazienti vada necessariamente nella direzione di consentire alla rappresentazione di emergere a partire da un fondo di non pensiero, sovrastato dall’angoscia e dal terrore senza nome. I capitoli sono intercalati da tre racconti, che tentano, anche con stili difformi, di esprimere il vissuto dell’isterico, del paranoico e dello schizofrenico, nella consapevolezza della intraducibilità del vissuto psico(pato)logico, ma anche della ineludibile necessità di approssimarlo attraverso la rappresentazione, e dunque la parola o l’immagine.

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